Previsioni Meteo, ad aprile le condizioni meteorologiche continueranno a fare le bizze: breve tregua soleggiata con temperature in aumento nei prossimi giorni, ma durerà pochissimo. Temporali pomeridiani da domenica, nuovo brusco peggioramento la prossima settimana.
Altro che sole, altro che caldo. La Primavera non riuscirà a decollare, almeno fino a metà aprile. Nei prossimi giorni, infatti, le condizioni meteo miglioreranno anche al centro/sud dove ancora oggi insistono nubi e precipitazioni residue provocate dall’eccezionale colpo di coda dell’inverno con nevicate fino a quote molto basse e freddo record, ma sarà soltanto un miglioramento breve, per l’ennesima volta effimero e illusorio.
Da domani l’aria fredda si sposterà sul Mediterraneo orientale e soprattutto nel nord Africa, con anomalie termiche pazzesche tra Libia ed Egitto: la neve potrebbe spingersi fin nel deserto del Sahara tra 10 e 13 aprile, con temperature mai raggiunte prima.
Sull’Italia, intanto, avremo la breve tregua anticiclonica grazie all’anticiclone delle Azzorre che riporterà il bel tempo in tutto il Paese con temperature in netto aumento fino a+24/+25°C nelle zone interne del centro/nord e fino a +20°C sulle coste del Sud.
Il clima rimarrà comunque fresco nelle ore notturne per l’inversione termica e, soprattutto, sarà una tregua molto breve perché l’instabilità è ancora in agguato. Già domenica 12 aprile, infatti, per la prima volta in questa stagione, avremo temporali pomeridiani provocati dalla “termo-convezione” dell’aria. I fenomeni temporaleschi si formeranno nelle ore centrali della giornata lungo la dorsale Appenninica e sulle Alpi centro/orientali, sconfinando nel pomeriggio in pianura Padana e nelle zone tirreniche del centro/sud, forse raggiungendo anche Roma e Napoli.
Il tempo della prossima settimana è ancoraun’incognita, i modelli matematici non hanno una linea comune e anzi divergono in modo netto sulla tendenza da lunedì 13 aprile in poi. Nelle delicate fasi di stagioni intermedie, come appunto nel mese di aprile, capita spesso che i centri di calcolo fatichino più del previsto per inquadrare la corretta configurazione meteorologica, ed è stato così anche per l’irruzione di gelo e neve che ha colpito l’Italia nei giorni scorsi, sottovalutata dal modello americano GFS e invece inquadrata con netto anticipo e con grande precisione dal britannico ECMWF, che da sempre sul lungo termine riesce a fornire performance più affidabili. Ed è proprio il modello ECMWF che per la prossima settimana disegna uno scenario ancora una volta tipicamente invernale, conun’altra irruzione fredda da nord/est lungo il bordo dell’Anticiclone delle Azzorre nuovamente situato sull’Europa occidentale, con temperature in picchiata sull’Italia tramercoledì 15 e giovedì 16, forte maltempo soprattutto al centro/sud e nevicate fino a bassa quota sulle Alpi centro/orientali e sul versante Adriatico dell’Appennino.
Una tendenza a cui anche GFS sembra volersi accodare negli ultimi runs, seppur in modo ancora poco deciso. Che la Primavera non sia l’Estate, e che si tratta in realtà di una stagione caratterizzata per sua natura dall’estrema variabilità, lo ribadiamo ogni anno e negli ultimi giorni l’abbiamo scritto più volte. Ma situazioni di freddo così intenso, tipicamente invernale, che si ripetono con il susseguirsi delle settimane fino a metà aprile, rappresentano un’anomalia climatica veramente eccezionale. Ci sta, infatti, che si verifichi un colpo di coda anche intenso e tardivo come quello delle ultime ore, ma che poi addirittura a metà aprile nella stessa stagione venga seguito da un altro evento analogo, è qualcosa di straordinario per la meteorologia italiana, probabilmente senza precedenti nella storia. Se sarà davvero così dovremo smetterla di parlare di “colpo di coda”, piuttosto sarebbe opportuno considerarlo un inverno infinito.
Evidentemente quello che sta succedendo nella stratosfera inizia già adesso a condizionare l’andamento climatico europeo. Stiamo ormai parlando di freddo e neve a metà aprile, quando invece solitamente ci accingiamo alle gite all’aperto, ai primi tuffi in spiaggia, ai weekend fuori porta e alle prime ondate di calore. Che nella stagione 2015 ci aspetta davvero un’altra estate “finta” come quella del 2014? Possiamo iniziare a pensarlo seriamente, almeno finché il primo caldo non ci smentirà.