Ondate di calore più frequenti sul Mediterraneo e l’abbassamento del flusso perturbato sull’Europa centrale

Si delinea un “El Niño” pattern.

Alla faccia di chi continua a sostenere che gli eventi di “El Niño” non hanno alcuna influenza sul clima in Europa, ed in modo particolare sul bacino del mar Mediterraneo. La progressiva intensificazione di “El Niño” e il conseguente riscaldamento delle acque del Pacifico equatoriale orientale sta cominciando a produrre i suoi primi effetti sulla circolazione atmosferica lungo le medie latitudini, fra Pacifico settentrionale e nord Atlantico, delineando una tipica situazione di ENSO+.

Capture111E’ vero che i primi effetti “Nino” li cominceremo a sentire già nel corso del prossimo autunno, con un probabile abbassamento di latitudine del flusso perturbato principale che potrebbe scendere fino alle latitudini mediterranee, convogliando verso il nostro paese diversi sistemi frontali. Ma già oggi si cominciano a intravedere i primi chiarissimi segnali di un “El Niño” pattern, molto simile a quello riscontrato a cavallo del 1998 e del 1999. Giorno dopo giorno, fra il Pacifico settentrionale, il nord America, l’Atlantico settentrionale e l’Europa, si cominciano a presentare le condizioni tipiche un pattern degno di “Nino”. Il primo elemento tipico che caratterizza questo tipo di circolazione è proprio la sensibile intensificazione e il contemporaneo abbassamento di latitudine del flusso zonale in uscita dal continente nord-americano, che assumerebbe un moto pressoché rettilineo.

Il tipico pattern di “El Niño” sul nord America. Si nota la presenza di un "getto" quasi rettilineo in uscita sul nord Atlantico (credit NOAA)

A ciò si aggiunge pure un notevole rafforzamento del ramo principale del“getto polare”, il quale oltre a scendere di latitudine, tende a subire frequenti accelerazioni lungo le medie latitudini, con “Jet Streaks” (massimi di velocità del“getto polare”) sempre più diffusi fra il Pacifico settentrionale, il Canada, gli Stati Uniti e l’Atlantico settentrionale. In questi ultimi giorni la maturazione del fenomeno di “El Niño” sul Pacifico orientale inoltre sta contribuendo a rigenerare il ramo principale del “getto polare”, in uscita dal continente nord americano, dipanando “Jet Streaks” sempre più diffusi verso l’Atlantico settentrionale e l’Europa occidentale.

gl_anom_mm (1)L’abbassamento di latitudine del flusso perturbato principale (un pò più bassa del solito per il mese di Luglio), ridossato al traverso delle Isole Britanniche, della Francia, Germania e Polonia, con le masse d’aria fresche di origine oceanica che sempre più spesso dal nord Atlantico si spingono verso il nord della Spagna, la Francia, il Belgio, l’Olanda, la Germania, i Paesi Baltici e la Polonia ne è la prova. Al contempo il rinvigorimento e il dilatarsi della “Cella di Hadley” (l’estesa cintura anticiclonica sub-tropicale) favorirebbe un incremento (soprattutto in termini di persistenza) delle ondate di calore verso le medie latitudini. In tale contesto s’inquadrerebbe pure l’intensa ondata di calore che interesserà le nostre regioni centro-meridionali e le Isole Maggiori entro il weekend.

La circolazione alla quota di 300 hpa comincia ad assumere le tipiche caratteristiche di intensi eventi di "Nino" con frequenti "Jet Streaks" al traverso dell'Europa

In sostanza, in un tipico “El Niño” pattern se l’aria calda, associata alla “Cella di Hadley”, invade e stagna per vari giorni sul Mediterraneo, mandando in“frontolisi” quei pochi fronti che riescono a sfiorare le Alpi, alle medio-alte latitudini l’aria fresca sub-polare guadagna una mezza fetta di emisfero, esaltando i contrasti termici con le basse latitudini e favorendo lo sviluppo di fenomeni temporaleschi particolarmente energetici. Queste correnti fresche e umide scorrendo sul margine più settentrionale del vasto campo di alta pressione presente sul Mediterraneo, a loro volta, per l’inasprimento del “gradiente termico orizzontale”(fra aria calda sub-tropicale stagnante sul Mediterraneo e aria più fresca temperata oceanica sul centro Europa), tendono ad accelerare percorrendo i bassopiani di Francia, Germania e Polonia, per giungere velocemente fino alla Bielorussia, le Repubbliche Baltiche, l’Ucraina e la Russia europea occidentale.

analyzaLungo la linea di demarcazione fra le differenti masse d’aria, quella molto calda di origine sub-tropicale (pompata dalla cintura anticiclonica sub-tropicale sul Mediterraneo) contro quella più fresca d’estrazione temperata oceanica (spinta dalla depressione d’Islanda), ora attestata sull’Europa centrale, i fortissimi divari termici ed anche igrometrici favoriranno lo sviluppo di intensi moti convettivi molto profondi (interesseranno tutta la colonna troposferica) capaci di generare fenomeni temporaleschi di forte intensità, a tratti localmente pure violenti, che si potranno accompagnare a nubifragi, grandinate, forti colpi di vento (“downbursts”) e possibili tornado.

 

di: Daniele Ingemi

da: www.meteoweb.eu

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Un commento su “Ondate di calore più frequenti sul Mediterraneo e l’abbassamento del flusso perturbato sull’Europa centrale”

  1. Mark. Thanks for the link. As ever the news appears to be mixed. Thierry Delaunay rrtpeos that Ange9 was hit harder than Pouille9. Didier and Catherine had some damage from the storm last Thursday (23rd). In Anjou it has hardly rained in parts of the vineyard since early June.

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